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La Croce Rossa di tutta la Provincia impegnata nelle zone terremotate

Pochi minuti dopo la prima scossa, pronti a partire per le zone colpite

Pochi minuti dopo la prima scossa, pronti a partire per le zone colpite

“Pochi minuti e la squadra della Croce Rossa era già pronta per partire per Amatrice”. Marco Sbocchia, è il più giovane presidente italiano di un comitato di Croce Rossa. Lui da qualche tempo gestisce quello Viterbo e il 24 agosto scorso si è trovato di fronte alla tragedia del terremoto nel centro Italia.

“Come tutti – racconta Marco Sbocchia – sono stato svegliato dal terremoto… Qualche minuto prima delle 4 ho ricevuto la telefonata della centrale del 118 che mi ha riferito della scossa sismica, almeno di quel poco che si sapeva a quell’ora e ci hanno convocato per riunione e mobilitazione di tutte le forze da mettere in campo. Subito dopo è arrivata la chiamata della sala operativa regionale della Croce rosse che ci ha riferito le criticità nelle zone di Amatrice e Accumoli. Appena sono arrivato al comitato di Viterbo abbiamo iniziato a organizzarci, attivando la nostra sala operativa e verificando se nella nostra provincia ci fossero criticità. Alle 6,30 la Croce rossa era stata attivata in supporto al 118 a cui spetta sempre il coordinamento. In questo caso abbiamo chiesto a tutti i volontari di tenersi pronti per un’eventuale partenza e abbiamo iniziato a far ammassare al casello di Orte la prima squadra da inviare nella zona del sisma. Squadra composta da sette ambulanze, 15 operatori per ricerche speciali, quattro operatori psicosociali e uno psicologo”.

Ma la macchina della Croce Rossa non ha pensato solo a inviare operativi sul campo.

“Nel frattempo – continua il presidente – abbiamo messo in moto la rete della solidarietà. In pochissimo tempo sono stati raccolti quintali di materiali di prima necessità e generi alimentari. Credo che almeno metà dei viterbesi sia venuto qui nel nostro comitato in strada Mammagialla a lasciare qualcosa. Molte sono ancora qui e le stiamo portando scaglionando la merce, l’ultimo carico lo abbiamo portato una settimana fa, perché anche i magazzini di Rieti sono stracolmi. Hanno davvero dato una mano tutti in quei giorni del sisma. Perfino i detenuti di Mammagialla hanno donato i pasti di un’intera giornata. Anche questo è un modo per essere vicini a chi sta vivendo una tragedia”.

Un lavoro quello dei circa 350 volontari del comitato di Viterbo che non si ferma alle emergenze.

“Appena dieci giorni dopo il sisma – continua Sbocchia – abbiamo garantito anche l’ordinario. E per Santa Rosa, nonostante i volontari impegnati ad Amatrice, abbiamo dispiegato sul percorso di Santa rosa 18 ambulanze e duecento volontari, una tenda medica avanzata, e l’attività di assistenza alle manifestazioni sportive”.

Questo perché i comitati di Croce Rossa effettuano un lavoro quotidiano fatto di aiuti e solidarietà anche in città.

“La Croce Rossa – spiega il presidente – ha sei aree di competenza. E ognuna si occupa di attività specifiche. Che vanno dal sociale al sanitario. Per esempio l’area uno dedicata al sociale si occupa del trasporto infermi, assistenza sanitaria ai grandi eventi, distribuzione capillare di generi alimentari a famiglie indigenti, assistenza anziani, disabili. A Viterbo portiamo generi alimentari a circa 150 famiglie con problemi economici. Poi ovviamente c’è l’area dedicata alle emergenze e calamità, quella sul diritto internazionale e quella dedicata ai giovani. In questo caso andiamo nelle scuole o nelle piazze a sensibilizzare i ragazzi all’educazione stradale o alle malattie sessualmente trasmissibili. L’ultima è quella relativa alla comunicazione sul mondo di croce rossa”.

Un lavoro tutto volontario fatto prima di tutto per passione.

“Essere volontario non è un’improvvisazione – dice ancora Sbocchia -. I volontari di Croce Rossa seguono corsi e si specializzano ma noi abbiamo le porte aperte. Anzi più siamo meglio possiamo fare il nostro lavoro nel sociale. Subito dopo l’emergenza di Amatrice abbiamo ricevuto centinaia di telefonate da persone che volevano partire con noi. Io a tutte ho detto che non ci si improvvisa volontari ma che possono venire da noi e iscriversi ai corsi per entrare a far parte del nostro comitato. E a dicembre, per questo motivo, faremo partire un nuovo corso e ovviamente le iscrizioni sono aperte”.

di: Maria Letizia Riganelli, fonte: TusciaWeb




Pubblicato il: 29/01/2017

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